Quale sarà la tua eredità? (1)

“L’uomo buono lascia un’eredità…” Proverbi 13:22

L’esperto di leadership Dr. John Maxwell scrive: “Il 18 dicembre 1998 ho avuto un grave infarto. Quella sera, mentre aspettavo l’ambulanza sdraiato sul pavimento, ricordo di aver pensato a due cose: primo, ero troppo giovane per morire. Secondo, non avevo ancora raggiunto alcuni dei miei obiettivi… Un risvolto positivo di quell’esperienza è l’avermi spinto a riflettere: “Quale sarà la mia eredità?” L’eredità è qualcosa che lasciamo alle generazioni future. Possono essere proprietà che lasciamo ad altri; princìpi che abbiamo vissuto e che vanno oltre le nostre vite oppure persone che abbiamo influenzato positivamente”. Tieni bene a mente due cose:

1. L’oggi è tutto ciò che hai. Ricordo le parole su una lapide: “Me lo aspettavo, ma non ora!” Tutti speriamo in una vita lunga, ma nessuno di noi sa se vedrà il giorno di domani. “Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre” (Proverbi 27:1). 2. Lascerai un’eredità. “L’uomo buono lascia un’eredità ai figli dei suoi figli, ma la ricchezza del peccatore è riservata al giusto”. Nota, una brava persona può lasciare un’eredità che benedice fino a due generazioni successive. Quindi concentrati sull’essere buono e fare il bene e chiediti regolarmente: “Come voglio essere ricordato dai miei cari? Quando il mio tempo finirà, continuerò ad influenzare gli altri per il bene e per Dio?”

Impara a porre dei limiti

“Quando uno lotta come atleta non riceve la corona, se non ha lottato secondo le regole.” 2 Timoteo 2:5

Sei così ansioso di rimanere nelle grazie di tutti da soddisfare ogni loro richiesta? Non sei il solo, ogni giorno brave persone si esauriscono perché non sanno porre dei limiti. E una volta che accade, è difficile da superare perché nessuno di noi, nemmeno quelli ordinati da Dio, possono rompere le Sue leggi naturali senza sofferenza. Un insegnante biblico scrive: “Una volta mentre mi lamentavo del mio orario pesante, ho sentito lo Spirito di Dio dire ‘sei tu che programmi l’orario; se non ti piace, fai qualcosa!’” Paolo disse a Timoteo: “quando uno lotta come atleta non riceve la corona, se non ha lottato secondo le regole.” Non tutti i problemi sono di natura spirituale, alcuni sono fisici. Inoltre, non puoi incolpare il diavolo per cose che hai commesso tu. Siamo infastiditi dalle persone che ci pressano, eppure continuiamo a fare ciò che vogliono, il che alimenta la nostra rabbia.

Permetti a te stesso di essere pressato senza prenderti le responsabilità della tua stessa vita. Il fatto è che molte persone con buone intenzioni affrontano ogni giorno con ansia e depressione perché non riescono a dire di no. Si dimenticano di prendere Gesù come esempio e che Egli si prendeva del tempo per riposarsi e rinnovarsi. La risposta è: 1. mettere la tua vita sotto la guida dello Spirito Santo; 2. imparare a mettere le cose importanti al primo posto; 3. realizzare che anche tu hai dei bisogni; 4. non aspettarti che tutti comprenderanno la tua scelta di porti dei limiti. La Bibbia dice: “l’amico ama in ogni tempo” (Proverbi 17:17), non solo quando assecondi le sue volontà. Perciò per onorare la volontà di Dio per la tua vita, devi imparare a porti dei limiti.

Accetta la responsabilità per la tua vita

“Chi ha il cuore saggio accetta i precetti.” Proverbi 10:8

Se vuoi camminare nella benedizione di Dio, smettila di inventare scuse e prenditi le tue responsabilità. La Bibbia dice: “Chi ha il cuore saggio accetta i precetti, ma chi ha le labbra stolte va in rovina.” La capacità di accettare le responsabilità è un marchio del carattere e della maturità. Più importante, Dio non può ristabilirti fino a che non riconosci il tuo peccato e gli volti le spalle. Da nessuna parte nella Scrittura Dio scusa il nostro peccato per il comportamento di qualcun altro. La Bibbia dice che Egli “renderà a ciascuno secondo le sue opere” (Proverbi 24:12). Se continui a dare la colpa agli altri, non raggiungerai il luogo delle oneste responsabilità, dove il vero cambiamento comincia! Un rispettabile counselor scrive: “Incolpare gli altri è una perdita di tempo.

Indipendentemente dalla colpa, non cambierà le cose. La sola cosa che si ottiene incolpando gli altri è spostare l’attenzione da te in modo che tu possa cercare delle ragioni per la tua infelicità e frustrazione. Potresti riuscire a far sentire in colpa qualcun altro, ma non riuscirai a cambiare ciò che ti rende infelice.” Incolpare gli altri è spesso solo un modo per evitare la verità su noi stessi. Gesù disse che la verità ci renderà liberi (Vedi Giovanni 8:32). Inizialmente può farti sentire a disagio, ma è ciò che ti renderà davvero libero. E nasconderti da essa non la lascerà andare. Infatti, fino a che non sarai disposto ad affrontare i tuoi errori, continuerai ad avere problemi. Vuoi davvero vivere così? No? Allora sii onesto con Dio e lascia che Egli ti aiuti a correggere le cose guaste della tua vita.

Dio ti visiterà ancora

“La tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito.” Giobbe 10:12

Non c’è cura per la sofferenza passata come il desiderio presente. Quando il desiderio per qualcosa è forte abbastanza, può spazzare via la sofferenza del passato, permettendoti di rialzarti con un’energia rinnovata e uno scopo. Se chiedi a qualsiasi donna che ha sperimentato il dolore del parto se è valsa la pena soffrire, è probabile che ti dica che ripeterebbe l’esperienza solo per riprovare la gioia di tenere tra le braccia il piccolo appena nato. Forse hai sperimentato una tragedia che ti ha lasciato indifferente per quanto riguarda il futuro o un dolore straziante che ancora oggi ti fa soffrire. Probabilmente hai provato a razionalizzare dicendoti: “Finché non mi tocca, non fa male.” La paura di essere di nuovo feriti è reale: un bambino che si è bruciato teme il fuoco.

Ma non puoi vivere il resto della tua vita nel terrore. Giobbe perse la salute, la ricchezza e i figli in un solo giorno. In che modo poteva superarlo? Disse: “La tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito.” Dio non ha finito con te. Ti visiterà ancora! La storia di Giobbe finisce con queste parole: “il Signore… gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto” (Giobbe 42:10). E Dio può fare lo stesso per te. Lasciati incoraggiare, Egli ha un futuro migliore per te: “se ben disponi il cuore e tendi verso Dio le mani, se allontani il male che è nelle tue mani e non alberghi l’iniquità nelle tue tende, allora alzerai la fronte senza macchia, sarai incrollabile e non avrai paura di nulla; dimenticherai i tuoi affanni; te ne ricorderai come d’acqua passata” (Giobbe 11:13-16).

Non sminuire il tuo dono

“Or a colui che può, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo.” Efesini 3:20

La prossima volta che vedi una quercia ricordati che era una piccola ghianda. Quello che hai da offrire oggi potrebbe sembrare poco, ma quando Dio lo benedice, può crescere. Nel 1912, il Dott. Russell Conwell, pastore della Chiesa Battista Grace in Philadelphia, raccontò di una studentessa della scuola domenicale di nome Hattie May Wiatt. A causa di un sovraffollamento il Dott. Conwell disse a Hattie May che gli sarebbe piaciuto avere un edificio abbastanza grande per far partecipare tutti. Quando Hattie May si ammalò e morì, fu chiesto a Conwell di predicare al suo funerale. La madre della ragazza gli disse che Hattie May aveva messo da parte i suoi soldi per aiutare a costruire una chiesa più grande. La borsa di Hattie conteneva monete per un importo di cinquantasette centesimi.

Conwell li scambiò per cinquantasette penny, che mise in esposizione e “venduto”. Con il ricavato è stata acquistata una casa vicina per i bambini della chiesa. Ispirati dalla storia di Hattie, arrivarono più soldi e dai suoi cinquantasette centesimi alla fine arrivarono gli edifici della Temple Baptist Church, della Temple University e del Good Samaritan Hospital. Forse senti che i tuoi doni, il tuo tempo, i tuoi talenti e i tuoi sforzi sono troppo piccoli per fare la differenza, ma quando li dai completamente a Dio e chiedi a Lui di benedirli, scopri che Egli è sia un gran matematico sia un gran moltiplicatore. Può prendere le tue parole, i tuoi sforzi e le tue risorse e moltiplicarle al di là delle tue aspettative. “Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo” (v.20).

Caccia via le tue paure

“L’amore perfetto caccia via la paura.” 1 Giovanni 4:18

Ti sorprenderà sapere quante persone, anche quelle che hanno successo, lottano ogni giorno con paure non dette. Forse tu sei una di queste. La Bibbia dice: “Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, di amore e di autocontrollo” (1 Timoteo 1:7). Ora, se le nostre paure non arrivano da Dio, da dove provengono? Da diverse fonti: 1. Il modo in cui ti hanno cresciuto nella tua famiglia. 2. Ascoltare con ossessione i notiziari che danno al 99 percento notizie negative. 3. Satana. Il punto è che le tue paure non provengono da Dio. Riconoscere la vera fonte delle tue paure è il primo passo per superarle. E Dio ti ha dato un’arma potente con cui sconfiggerle:

“l’amore perfetto caccia via la paura.” Dirai: “Sì, forse se amassi Dio in modo perfetto, non avrei paura.” No. Dai il tuo meglio, non riuscirai mai ad amare Dio in modo perfetto. Esiste un solo “amore perfetto,” l’amore che Egli ha per te. È incondizionato, comprato e pagato da Gesù Cristo quando è morto sulla croce per te. Avere una rivelazione dell’immeritato amore, grazia e favore di Dio per noi ci permette di rialzarci e iniziare a “cacciare via” la paura, l’ansia, i dubbi, la colpa, la condanna e la preoccupazione. L’amore di Dio per te non è basato sulla tua prestazione, ma su quella di Cristo. Quando ti affidi a Cristo invece che a te stesso, tu sei “accettato.” Quando ne avrai la sicurezza, avrai il potere di “cacciare via” le tue paure.

Amare chi non ti piace

“Avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli” Efesini 6:5

Nella Bibbia Dio ci ordina di amarci l’un l’altro. E’ interessante però notare che non ordina di piacerci l’un con l’altro. E’ molto positivo questo, perché possiamo amare qualcuno anche se non ci piace tutto di quella persona. Paolo scrive: “Siamo opera sua” (Efesini 2:10). Questa espressione viene dal greco poièma, da cui deriva anche la parola poesia. La poesia è un’attività diversificata e creativa, assume molte espressioni diverse. Ecco perché nella Bibbia vediamo come Dio lavora in modi diversi attraverso persone diverse (cfr. 1 Corinzi 12:6). Egli usa ogni tipo di persona, compresi coloro che non ci piacciono o con i quali non vorremmo collaborare. “A ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune” (1 Corinzi 12:7). Sta a noi scoprirlo e farlo crescere.

Dio ha dato questi doni “per il perfezionamento dei santi, in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del Corpo di Cristo” (Efesini 4:12). Il termine “perfezionare” qui usato ha, nella sua radice greca, una connotazione medica: descrive il processo di riduzione di una frattura ossea in vista della guarigione. Fermati un istante e guardati intorno. Hai mai visto tanti cuori spezzati, famiglie separate, sogni infranti e vite distrutte? E se noi, che ci dichiariamo figli di Dio, facciamo bene la nostra parte, essi troveranno aiuto e guarigione. Dio ci usa per venire incontro gli uni agli altri, per amarci a vicenda, onorarci e portare i pesi gli uni degli altri. Se ci pensi, la chiesa è il centro di cura per ogni cosa che ci addolora. Con questo bene a mente, ti sarà più semplice amare e andare d’accordo con persone che non necessariamente ti piacciono.

Coltiva la consapevolezza della presenza di Dio

“Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo!” Genesi 28:16

La vita di Giacobbe aveva ritmi veloci, impegnato negli affari e a guadagnare molto. Davide, al contrario, aveva ritmi lenti, occupato a pascolare il suo gregge. Osserviamo che cosa dissero a proposito della presenza di Dio. “Quando Giacobbe si svegliò dal sonno disse: “Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo!” Diversamente, Davide disse: “Benedirò il Signore che mi consiglia; anche il mio cuore mi istruisce di notte. Ho sempre posto il Signore davanti agli occhi miei; poiché egli è alla mia destra, io non sarò affatto smosso. Perciò il mio cuore si rallegra, e l’anima mia esulta; anche la mia carne dimorerà al sicuro” (Salmo 16:7-9). Vedi la differenza?

Giacobbe era così impegnato da non riconoscere la voce di Dio e non percepire la Sua presenza. Ma Davide disse: “Ho sempre posto il Signore davanti agli occhi miei; poiché egli è alla mia destra, io non sarò affatto smosso”. Queste parole sono forse la più semplice e migliore definizione di vita spirituale. La Bibbia dice: “Abbiamo la mente di Cristo” (1 Corinzi 2:16). “Che cosa significa per me?”, potrai chiedere. Significa che Cristo, che dimora in te, può pensare i Suoi pensieri attraverso te. Non è meraviglioso? Ogni volta che provi un senso di rassicurazione, la sensazione di essere guidato o senti il peso dei tuoi peccati, significa che Dio è presente con te. Fai dunque attenzione e rendi onore alla Sua presenza rispondendogli. Forse ti eri sempre chiesto che cosa significasse “Camminare con Dio”. Ora lo sai!

Lascia che Dio usi la tua attività lavorativa

“Montato su una di quelle barche, che era di Simone… insegnava alla folla” Luca 5:3

Vuoi che Dio benedica il tuo lavoro e la tua azienda? Allora invitalo a farne parte! Permetti a Dio di usare il tuo lavoro per fare il Suo lavoro! È ciò che fece Pietro. Pietro aveva una barca da pesca e un giorno invitò Gesù a salire sulla sua barca per predicare alle folle radunate sul litorale. Una scelta che lo ha ripagato immensamente! In seguito Gesù operò un miracolo che riempì di pesci la barca di Pietro, al punto da farla quasi affondare. Con Gesù a bordo, prospererai. “A Lui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti al suo Dio e Padre…” (Apocalisse 1:5-6). Ai tempi Biblici, i sacerdoti si occupavano del tempio e i re delle guerre.

In caso di vittoria, il bottino era a favore dell’opera di Dio. Dunque, tu operi sul versante degli affari del regno, sei un “re”, e poiché sei un figlio redento di Dio, ti insegnerà a prosperare (cfr. Isaia 48:17). C’è però una condizione; quando lo chiede, devi essere disposto a contribuire finanziariamente al Suo progetto di raggiungere il mondo con l’Evangelo (cfr. Matteo 24:14). Dovresti considerarlo un onore e una opportunità, perché con Dio come partner d’affari, solo il cielo è il limite! Henry Giles, predicatore inglese del diciannovesimo secolo (1809 – 1882), disse: “Non esistono mansioni troppo umili da non poter essere elevate, né troppo tediosa da non poter essere animate, se capiamo che ciò che facciamo è un servizio a nostro Signore Gesù Cristo”. Oggi dunque, utilizza il tuo lavoro per fare il lavoro di Dio, ed Egli benedirà il tuo lavoro.

Mostra un po’ d’entusiasmo!

“[Ravviva] il dono di Dio che è in te” 2 Timoteo 1:6

Se non mantieni il tuo entusiasmo, la vita ti sfinirà. Il lavoro, un tempo interessante, può farsi monotono, una relazione un tempo coinvolgente può divenire stantia, il cammino quotidiano con Dio, un tempo fonte di ispirazione, prosegue ora per inerzia, senza convinzione. Il sostantivo entusiasmo deriva dal greco e significa “posseduto da, o ispirato da Dio”. Ebbene, come restare ispirati? Gli Israeliti raccoglievano manna fresca ogni mattina; tu devi ricevere ogni giorno una fresca infusione di Parola e Spirito di Dio. Paolo esortava i Cristiani di Roma: “Siate ferventi nello spirito, servite il Signore” (Romani 12:11); ai credenti della Galazia diceva: “E’ buona cosa essere oggetto dello zelo altrui nel bene” (Galati 4:18).

Quindi invece di lamentarti per tutto ciò che non ti aggrada, renditi bene conto che la presenza e la forza di Dio vivono in te, sfoggia il tuo sorriso migliore e cammina ad un metro da terra. Ricorda di quale Regno sei cittadino, del Regno di Dio! L’autore Sheldon Vanauken sostiene: “Il miglior argomento a favore del Cristianesimo sono i Cristiani: la loro gioia, la loro certezza, la loro integrità. Ma il più efficace argomento contro il Cristianesimo, ancora una volta sono i cristiani, quando sono austeri, senza gioia, bigotti, compiaciuti di se stessi, ottusi e repressivi”. La vita Cristiana non è pensata per essere un viaggio verso la tomba da farsi nel modo più sicuro possibile per arrivare con il corpo ben preservato, ma una corsa verso il traguardo, consumante, soddisfacente e coinvolgente, una gara che al termine ci fa esclamare: “Wow, che corsa entusiasmante!” Davide ci racconta che Dio lo “ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dal pantano fangoso”, che “fatto posare i [suoi] piedi sulla roccia… e messo nella [sua] bocca un nuovo cantico” (Salmo 40:2-3). Non ha forse fatto lo stesso per te? Dunque, mostra un po’ di entusiasmo!